Le mie associazioni
Un oste è professionista capace non solo di spiegare il vino, ma anche, e soprattutto, di raccontarlo per suscitare quelle suggestioni che, unica fra le bevande, il vino esprime e trasmette.
Enoteche, bottiglierie, vinerie, mescite, gli esterofili wine bar e bar à vin, frasca, osteria, fundego, vinaio e quant'altri sostantivi stanno a indicare il commercio di vino a bicchiere o a bottiglia. Quando si parla di locali per la vendita e la somministrazione di vino, in genere si usa il termine enoteche. Per chiarezza sarebbe meglio distinguere: enoteca è il negozio dove si vendono bottiglie chiuse per l'asporto e non per il consumo; quando c'è mescita di vino a calice o bottiglie aperte per il consumo al tavolo sarebbe appropriato dire vinerie. In questi locali specializzati nel vino di qualità, l'oste accompagna con piccolo cibo, assaggi di specialità e delizie gastronomiche.
Nel 1990 ho fondato l'Associazione Internazionale Enoiteche per raggruppare quei locali che con un servizio di qualità proponevano la degustazione dei grandi vini. Enoiteca è una parola composta che deriva da oichia, casa in greco; quindi oinoiché o casa del vino e oicheios (colui che ha familiarità, che è di casa) a oinoicheios (colui che ha familiarità con il vino) con l'aggiunta del suffisso teca. Gli osti si diedero un decalogo di comportamento per garantire ai frequentatori il massimo della piacevolezza enoica: dal numero di bottiglie disponibili per la mescita di vini, Spumante, Champagne e distillati; al tipo di bicchieri; all'accompagnamento di specialità gastronomiche.
In seguito, i locali aderenti al movimento da me fondato si sono associati a Vinarius, lAssociazione delle Enoteche Italiane, fondata nel 1981 per riunire le enoteche tradizionali, che decise di ampliare le competenze rappresentate dai suoi soci. Alla consolidata esperienza di vendita di vini e distillati, si aggiunse così la pratica della mescita dei vini.