Ogni anno, da oltre 40 anni, agli inizi di primavera, a Verona e dintorni, si svolge l'appuntamento più importante d'Italia, d'Europa, del mondo... Riguarda l'universo agricolo legato al settore vitivinicolo: si incontrano produttori, buyers, ristoratori, giornalisti e consumatori per considerare e apprezzare le nuove annate vinicole, le tendenze, le innovazioni, le tradizioni. Senza citare statistiche o numeri,mi limiterò in queste brevi righe a ricordare il mio percorso personale, iniziato alla fine degli anni '70, per radiografare edonisticamente i cambiamenti nell'evoluzione del gusto. C'erano, fino ai primi anni 90, solo alcune riviste del settore enoico, ne cito un paio: «Il Vino», rivista quasi ufficiale dell'A.I.S., e «Civiltà del bere». L'unico referente a livello filosofico- giornalistico era l'amato Veronelli, puntuale e preciso nel sostenere i piccoli vignaioli; e cito volentieri anche Bonacossi, Mario Soldati, Cesare Pillon e lallora giovane e brillante Francesco Arrigoni, appassionati scrittori, difensori dei vignaioli storici. A quei tempi iniziavano timidamente ad apparire le prime carte dei vini, che sembravano più listini-prezzi piuttosto che vere indicazioni di qualità e territorio; nonostante ciò gli osti e i ristoratori attenti per primi han fatto diventare famosi gli attuali stra-famosi produttori di vino. Noi, osti della prima ora, ci affidavamo, per la scelta dei vini, alle indicazioni dell'amato Veronelli e del grande Giacomo Bologna, nato oste diventato poi vignaiolo, verificavamo poi però sul campo, vino per vino, cantina per cantina. Entrano in campo, negli anni successivi, le guide a punti Arcigola Gambero Rosso e, per imitazione, le varie Maroni,Espresso,I Grappoli dell'A. I.S. e altre ancora, mettendo in cattedra giornalisti e pseudo-esperti che tuttora pretendono di far da maestri (non so bene a che titolo...) a chi li compra e a chi li sponsorizza.Per fortuna da poco si leva dal coro del Gambero (che è risaputo che va allindietro) e si fa strada, seppur lentamente, la chiocciola di Slow-Wine, con un mio plauso personale per l'onestà di non mettere più punteggi, ma di segnalare le qualità considerando la presenza o meno di determinati fattori. Ad esempio in vigna si segnala la presenza o meno di concimi, di fitofarmaci e diserbi; mentre in cantina la presenza di uve proprie e/o acquistate e la scelta del tipo di lieviti usati per la fermentazione. Riscontro ad oggi una rinnovata attenzione rivolta a vini genuini, intendendo come tali quei vini che subiscono la minor manipolazione possibile, con poche o nessuna forzatura. Un pubblico attento e sempre più numeroso apprezza nelle nostre mescite ed enoiteche (vedi Vinariuso-Enoiteche) il bere sano, genuino, puro. Una decina d'anni fa, da un'idea di Angiolino Maule e Luca Gargano, nasce come evento collaterale di Vinitaly a Villa Favorita nel Vicentino una rassegna di vini naturali, prodotti da una viticoltura biologica e biodinamica, che usa pratiche di cantina non invasive, dettando regole di autodisciplina. Dobbiamo ricordare, per onor di cronaca, che un paio d'anni prima l'antesignano Veronelli aveva organizzato nei pressi di Verona una rassegna di vini di contadino, denominata Critical Wine. Ad oggi, dal gruppo iniziale facente capo ad Angiolino, si sono formate altre organizzazioni di vigneron, con principi similari, ma collocate in siti diversi, considerate da chi va a Verona al Vinitaly il contro, che personalmente definisco l'altro Vinitaly. Nella divisione geografica delle rassegne, i produttori di vini naturali hanno deciso perlomeno di presentarsi al pubblico, dimostrando un po di bon ton e di rispetto reciproco.Avremo, infatti, nei giorni 7, 8 e 9 aprile a Cerea le sigle Vini-Veri,Triple A, mentre il 10 e l11 aprile a Villa Favorita di Sarego il gruppo Vinnatur. Il sottoscritto sarà presente con un vino naturale in entrambe le rassegne e con rinnovato impegno, daccordo con i protagonisti di questi movimenti, rinnoverò l'appello ai produttori di vino naturale di riportare in etichetta le analisi principali del vino e gli ingredienti, visto che non è vietato ma nemmeno obbligatorio farlo come tutti i prodotti alimentari, per escludere i sospetti che da più parti vengono sollevati contro il vino-vero, sia esso biologico e/o biodinamico. Con l'autodisciplina e dichiarando le componenti vino rispetteremo la salute dei bevitori e dei consumatori eticamente attenti.
«Vini Veri-Triple A» 7-8-9 aprile Cerea Expo, via Libertà 57-Cerea (Vr)
«Vinnatur» 10-11 aprile Villa Favorita, Farra di Sarego loc. Monticello (Vi)